A MONSIGNOR PIERO DINI IN ROMA

(Firenze, 16 febbraio 1615)

Molto Illustre e Reverendissimo Signor mio Colendissimo,


La lettera fu da me scritta currenti calamo;
ma queste ultime concitazioni ed i motivi che questi Padri adducono per mostrare i demeriti di questa dottrina, ond'ella meriti di essere abolita mi hanno fatto veder qualche cosa di pił scritta in simili materie: e veramente non solo ritrovo, tutto quello che ho scritto essere stato detto da loro, ma molto pił ancora, mostrando con quanta circonspezione bisogni andar intorno a quelle conclusioni naturali che non son de Fide, alle quali possono arrivare l'esperienze e le dimostrazioni necessarie, e quanto perniciosa cosa sarebbe l'asserir come dottrina risoluta nelle Sacre Scritture alcuna proposizione della quale una volta si potesse aver dimostrazione in contrario.   Galileo Galilei