Diritto Il termine viene adoperato per indicare due diversi concetti:  — il Diritto oggettivo, cioè il complesso di regole che disciplinano la vita di una collettività e, in questo senso, Diritto è sinonimo di ordinamento giuridico; il Diritto oggettivo viene usualmente distinto in Diritto pubblico e in Diritto privato: il primo è rivolto a disciplinare la formazione, l’organizzazione e l’attività dello Stato e degli enti pubblici [vedi] nonché i loro rapporti con i privati; il secondo, invece, interviene a regolamentare i rapporti tra soggetti in posizione di parità, e quindi sia i rapporti tra privati che quelli tra privati e P.A., nei casi in cui quest’ultima non riveste una posizione di supremazia;  — il Diritto soggettivo, cioè il potere di agire a tutela di un proprio interesse riconosciuto al soggetto dall’ordinamento giuridico [vedi anche Diritti soggettivi].  Nel campo del Diritto pubblico la figura del Diritto soggettivo è stata delineata soprattutto per la necessità di differenziarla dall’interesse legittimo [vedi Interessi legittimi]. In tal modo si è potuta ripartire, in linea di massima, la giurisdizione tra giudice amministrativo e giudice ordinario.  La distinzione tra Diritto in senso oggettivo e soggettivo risale al diritto romano, in cui il Diritto oggettivo era definito norma agendi e quello soggettivo facultas agendi.

Legge   Il termine Diritto in generale designa sia la norma giuridica [vedi] che la fonte di produzione della norma stessa [vedi Fonti del diritto] e ricorre sia nei testi legislativi che nella stessa Costituzione.  • Diritto formale e materiale Per Diritto in senso formale si intendono quegli atti deliberati dalle due Camere o dagli altri organi cui è costituzionalmente attribuita la funzione legislativa (Consigli regionali e Consigli provinciali di Trento e Bolzano) secondo il procedimento disciplinato dagli articoli 70 e ss. Cost., dai regolamenti parlamentari, dagli statuti regionali e dai regolamenti dei Consigli regionali e provinciali. Per Diritto in senso materiale si intendono tutti gli atti a contenuto normativo, indipendentemente dagli organi che li pongono in essere e quale che sia il procedimento della loro formazione. La dottrina ha delineato anche la figura delle Diritto meramente formali che, pur avendo aspetto formale di Diritto, non hanno contenuto normativo, non sono in grado, cioè, di innovare il diritto oggettivo. L’iniziativa di tali atti appartiene al Governo o comunque a soggetti estranei alle Camere, che non possono disporre, se non in misura limitata, del loro contenuto. Grazie ad esse il Parlamento esercita poteri di controllo e d’indirizzo politico [vedi].
• Diritto ordinaria  È la Diritto deliberata dal Parlamento secondo il procedimento disciplinato, nelle sue linee essenziali, dagli artt. 70 ss. Cost. e, più ampiamente, dai regolamenti parlamentari [vedi
Procedimento legislativo]. L’appartenenza al tipo Diritto ordinaria comporta l’assoggettamento a un regime giuridico peculiare, sinteticamente riassunto dall’espressione forza o valore di Diritto. I due termini sono impiegati nella Costituzione in modo scambievole, anche se la dottrina talvolta indica con forza l’efficacia di Diritto, con valore il suo regime giuridico. In particolare la Diritto ordinaria: — è idonea a modificare o abrogare, nell’ambito della sua competenza, qualsivoglia disposizione vigente, fatta eccezione per quelle di rango costituzionale; — è in grado di resistere all’abrogazione e alla modificazione da parte di fonti ad essa subordinate; — può essere soggetta al controllo di conformità alla Costituzione e alle altre disposizioni di rango costituzionale soltanto da parte della Corte Costituzionale [vedi]; — può essere sottoposta a referendum [vedi] abrogativo ex articolo 75 Cost.

Dizionario Simone

Droit   Les droits, sont des prérogatives attachées aux personnes qui sont des sujets de droit , de jouir d'une situation juridique et qu'elles peuvent faire reconnaître en s'adressant aux tribunaux . Pour la commodité, le droit est divisé en matières qui sont enseignées séparemment en fonction de la spécificité de chaque discipline; (par exemple ,pour ce qui est du droit privé , le droit civil,le droit commercial, le droit social, la procédure civile ....) et chacune de ces disciplines se subdivise à son tour (droit de la famille, droit des biens, droit des successions, droit des sûretés.....). Ces droits que l'on dénomme des "droits subjectifs " par opposition au "Droit" avec une majuscule, comprennent des pouvoirs ou des avantages individuels (exemple, droit au mariage), s'appliquent à des biens corporels ( exemple une automobile) ou à des biens incorporels ( exemple les droits définis par la législation sur la propriété commerciale ou la législation sur la propriété intellectuelle ).  
Le " Droit " est l'ensemble des disciplines juridiques qui s'intéressent au fondement, à la formation, à l'histoire , à la comparaison des système juridiques, à la naissance, aux conditions de mise en oeuvre, au transfert des droits et la manière dont ils se perdent .

Le droit international privé est constitué par l'ensemble des principes, des usages ou des conventions qui gouvernent les relations juridiques établies entre des personnes régies par des législations d'Etats différents. Des conventions internationales définissent le statut , les droits des personnes physiques ou morales lorsqu'elles ne se trouvent plus sur leur territoire national ou lorsque leurs conventions mettent en cause des relations de nature internationale ( pour un exemple voir " Régimes matrimoniaux " in fine).

Bibliographie
Carbonnier, Jean, Droit civil : introduction, 26e éd. ref, Paris, PUF, 1999.
Julliot de la Morandière (L.), Droit civil., Paris, éd. Cours de droit, 1926
Doucet (V.), "Statuer ce que de droit" et l'office du juge, Paris, édité par l'auteur, 1995.

Loi   Au sens x-large ,une "loi" est une disposition normative et abstraite posant une règle juridique .On distingue d'une part, les lois constitutionnelles qui définissent les droits fondamentaux , fixent l'organisation des pouvoirs publics et les rapports entre eux ,les lois organiques et d'autre part, les lois ordinairesAu sens formel , la loi est une disposition prise par une délibération du Parlement par opposition au "règlement" qui est émis par une des autorités administratives auxquelles les lois constitutionnelles ont conféré un pouvoir réglementaire .La Constitution du 4 octobre 1958 dans son article 34 a réglé le partage entre le domaine réservé au pouvoir parlementaire et celui qui appartient au domaine réglementaire . A cet égard on distingue le "décret" ,acte pris par le Président de la République et l'"arrêté"qui est pris par les ministres,les Préfets,les sous-Préfets et par les maires
en fonction des attributions que leur confèrent la Constitution et les lois . Le respect de la constitutionnalité des lois est assuré par le Conseil Constitutionnel tandis que la légalité des règlements administratifs est contrôlé par les juridictions administratives .

Bibliographie
Greffe (P.), La Publicité et la loi : Droit français, Union européenne et Suisse, 9e éd, Paris, Litec 2000.
Laroche (P.), Une illustration de la difficulté de bien légiférer, édité par l'auteur , Paris, 1999.

DICTIONNAIRE DU DROIT PRIVÉ par Serge Braudo