Detail of Tomb of Johannes Legnano, Bologna On the origins of the maxim "ne crimina remaneant impunita" see K. Pennington, "Innocent III and the Ius commune," Grundlagen des Rechts: Festschrift für Peter Landau zum 65. Geburtstag, herausgegeben von Richard Helmholz, Paul Mikat, Jörg Müller, Michael Stolleis (Rechts- und Staatswissenschaftliche Veröffentlichungen der Görres-Gesellschaft, NF 91; Paderborn: Verlag Ferdinand Schöningh, 2000) 352-354 |
Un
indizio dello sviluppo della procedura inquisitoriale
è la nascita di una importante massima della
legge criminale:
publicae utilitatis intersit ne crimina
remaneant impunita (è
nell'interesse del bene pubblico che i crimini non rimangano impuniti)
durante il pontificato di papa Innocenzo III (1198-1216).
Ne crimina
remaneant impunita
è diventata una massima comune del Ius commune
nel tardo medioevo. È stata usata dai
giuristi per indicare il dovere che i principi e i giudici avevano di
perseguire il crimine. Come tante regole della legge che sono
diventate parte della giurisprudenza medievale, alcuni elementi della
massima hanno avuto la loro origine nella legge romana. La forma
ultima è stata data dai giuristi medievali del Ius commune. |